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Come proteggere i propri dati quando si usano le app

Roberta Monari • 2 dicembre 2020

Un Vìaggio nella protezione dei dati: usare le app proteggendo i propri dati

Le app sono strumenti ormai utilizzate da tutti e presenti sulla quasi totalità dei dispositivi e degli strumenti digitali che si utilizzano quotidianamente (smartphone, tablet, pc, dispositivi indossabili, smart car, smart TV, dispositivi domotici, console per videogiochi), offrono una vasta gamma di servizi, dalla messaggistica agli acquisti online, dalle videochiamate all’home banking, dalla formazione alla misurazione di parametri sportivi e sanitari, dalla prenotazione di viaggi e alberghi ai giochi, dalla gestione da remoto di dispositivi domotici (aspirapolvere, antifurto, illuminazione, ecc.) ai giochi, dai servizi della pubblica amministrazione alla gestione delle diete alimentari.
Spesso non facciamo però un utilizzo consapevole di queste app, cercando di proteggere al meglio i nostri dati, le usiamo con estrema disattenzione da questo punto di vista, in maniera ludica nella maggior parte dei casi, senza considerare i rischi insiti per la nostra privacy.
Come possiamo comportarci nell'utilizzo di questi mezzi per tutelarci al meglio?
Innanzi tutto, prima di installare una app, cerchiamo di capire quanti e quali dati verranno raccolti e come verranno utilizzati, consultando l’informativa sul trattamento dei dati personali: va sempre letta con attenzione!!!!
In particolare, verifichiamo: a) chi tratterà i nostri dati; b) per quanto tempo i nostri dati verranno conservati; c) se saranno condivisi con terze parti e se sì, in che territori (ad esempio al di fuori del contesto Europeo).
Se per il download dell’app o per la sua installazione è prevista una registrazione, limitati a fornire i dati personali strettamente necessari all’attivazione del servizio.
Verifica se alcune informazioni raccolte dall’app possono essere diffuse automaticamente online (ad esempio, se è possibile che l’app produca post automatici sui social media) e – nel caso le impostazioni lo prevedano - valuta se disattivare questa funzionalità.
Teniamo presente che una app può richiedere accesso alle immagini e ai file che conservi in memoria, ai contatti in rubrica, ai dati sulla geolocalizzazione (cioè dati che contengono informazioni sulla tua posizione in un dato momento e suoi tuoi spostamenti), al microfono e alla fotocamera dei tuoi dispositivi.
Valuta sempre con attenzione se consentire l’accesso a determinate informazioni e funzionalità. Se una app richiede obbligatoriamente accesso a dati e funzionalità non strettamente necessari rispetto ai servizi offerti, evita di installarla ed è opportuno dire: presta attenzione alle foto che conservi sul telefonino, specie se ritraggono minori o momenti di tua vita privata, perché l'accesso che consentirai permetterà l'accesso anche a quelle.
Occorre fare particolare attenzione alle app che, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, consentono di modificare foto e video (ad esempio, per invecchiare i volti), inserire la propria faccia sui corpi altrui (ad esempio, di personaggi famosi) oppure trasformare il genere sessuale (da uomo a donna e viceversa). Le immagini e le informazioni raccolte in questo modo potrebbero essere utilizzate anche da malintenzionati per fini dannosi per la dignità e la reputazione delle persone, come avviene nel fenomeno del deepfake (creazione di foto e video falsi a partire da immagini vere).
Ricorda che: se la app chiede accesso alla fotocamera o all’archivio di immagini del tuo smartphone, pc o tablet, verifica che siano spiegati in modo chiaro dal fornitore della app tutti i possibili utilizzi delle tue immagini; ricorda che dai volti si può risalire a informazioni di natura sensibile (così detti dati particolari, così definiti dall'art. 9 del Regolamento UE nr. 679/2016), come i dati biometrici, che potrebbero anche essere utilizzati da malintenzionati per finalità illecite (basti pensare ai dati biometrici del volto, già oggi utilizzati, ad esempio, come password per l’accesso agli smartphone) o ceduti a terzi per finalità ignote e ciò potrebbe verificarsi anche in territori dove non esiste una regolamentazione sulla protezione dei dati personali.
Certo, letto tutto questo verrebbe voglia di non utilizzare nessuna app, e cadere nella disattenzione a quanto sopra spiegato è facilissimo, purtroppo all'ordine del giorno. Alcune app ci servono, altre sono solo ludiche e di passatempo, in tutti i casi prestiamo attenzione e fate leggere questo articolo sopratutto ai giovani, la generazione che usa di più questi mezzi. Sul sito del Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali è disponibile una guida con info grafiche molto utili, comprensibili e di impatto, da cui prende fonte questo articolo. Dedicherò ne prossimi articoli approfondimento su app specifiche, tra quelle più utilizzate, perchè ognuna ha le sue peculiarità e rischi insiti, da cui dobbiamo saper difenderci.
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